• LA RETE

    Leone Podrini

    La “rete”. Oggi tutto dipende dalla “rete”; il mondo intero è tenuto insieme dalla “rete”.
    Attraverso la “rete”, milioni di persone si conoscono anche se rimangono estranei l’un l’altro; sono in grado di organizzarsi, di adattare i loro cervelli a un’idea comune e rinunciare alla propria identità; di livellare la personalità della gente spacciandola per uguaglianza sociale; di predicare la democrazia diretta che diventa lapidazione pubblica se non sei perfettamente allineato; di convincerti che è già pronta la soluzione per ogni problema della vita purchè i problemi siano gli stessi per tutti; di esaltare la trasparenza e usarla come istigazione all’istinto forcaiolo delle masse; di interpellare il popolo per ogni decisione da prendere fregandosene di coloro che in rete non possono o non riescono ad andare; di magnificare la velocità del mezzo che divulga in tempo reale il pensiero della  gente in ogni angolo del mondo e provocare, con altrettanta velocità, l’affermarsi devastante del nichilismo universale; di asserire che il futuro è questo e tutto il resto è obsoleto e, per il bene comune, va ignorato se non eliminato.
    Non sono così sicuro che la “rete” possa essere considerata il baluardo dell’uguaglianza, la garanzia della felicità dispensata per via mediatica. 
    Ho invece l’impressione che il prodotto della rete non potrà essere altro che un esercito di figure anonime, sottomesse e solitarie, in perenne attesa di entrare in azione al comando di un burattinaio telematico senza volto.

     

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